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SOSTANZE D'ABUSO: ECSTASY
 
ABSTRACT Ecstasy
(31-01-2003)
E’ noto che l’ecstasy danneggia il sistema serotoninergico (McCann et al., 1994; Gerra et al., 1998): la documentazione di tali alterazioni anche nell’uomo è ormai estensiva. Sia a livello di studi neuroendocrini che di brain imaging il sistema serotoninergico appare compromesso negli ecstasy users (McCann et al., 1998). Anche il sistema dopaminergico sarebbe coinvolto dall’azione dell’ecstasy, come si evince da studi recenti sui primati non umani (Scheffel et al., 1998; Ricaurte et al., 2002). L’uso di ecstasy è stato rilevato in associazione, in alcuni casi, con forme di Parkinsonismo (Mintzer et al., 1999), sindrome che, com’è noto, è legata all’alterazione del sistema dopaminergico. In un nostro studio, si è evidenziato un deficit del sistema dopaminergico nell’uomo (Gerra et al., 2002) documentato dalla mancata risposta in GH all’agonista recettoriale bromocriptina. Il dato è stato replicato mostrando come l’alterazione dopaminergica sia in correlazione con le alterazioni della risposta allo stress (Gerra et al in press). ACTH e cortisolo, gli ormoni dello stress, sarebbero infatti sotto controllo dopaminergico (Mokrani et al., 1995). Infatti, se da un lato questa condizione che comprende alterazioni dopaminergiche e alterate risposte dell’HPA axis allo stress può essere una conseguenza dell’ecstasy, dall’altro potrebbe essere connessa con preesistenti disturbi dell’umore nell’adolescente, maladattamento e vulnerabilità per l’assunzione di sostanze. Uno studio ha analizzato 3 gruppi di consumatori di ecstasy suddivisi in novice users (1-9 occasions), moderate users (10-99 occasions) e heavy users (+100 occasions). E’ stata evidenziata una correlazione tra l’intensità del consumo e gli effetti dell’MDMA (depressione, problemi di memoria, ansia, fluttuazione dell’umore, scarsa concentrazione, infezioni, tremori, perdita di peso) (Parrott et al., 2002), suggerendo una compromissione del sistema dopaminergico oltre che di quello serotoninergico come conseguenza dell’esposizione all’MDMA. In aggiunta, è stata rilevata una significativa e inconsapevole perdita della memoria prospettica nei consumatori di ecstasy messi a confronto con i controlli. La perdita di memoria potrebbe essere riconducibile alle alterazioni del lobo frontale causate dall’uso di ecstasy (Hefferman et al., 2001).
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