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SOSTANZE D'ABUSO: CANNABIS

CANNABIS: EFFETTI FARMACOLOGICI

Il fumo di cannabis influisce sul cervello e altera la memoria a breve termine, le percezioni, la capacità di giudizio e le abilità motorie. Il principio attivo della cannabis, il THC, colpisce le cellulose nervose in quella parte del cervello dove risiede la memoria, impedendo ai consumatori di ricordare avvenimenti recenti e rendendo difficoltoso l'apprendimento. L'esposizione cronica al THC accelera la degenerazione, normalmente collegata all'invecchiamento, di queste cellule nervose. Contrariamente a quanto comunemente ed erroneamente creduto, questa sostanza è in grado di creare uno stato di dipendenza (come dimostrano le ricerche del National Institute on Drug Abuse – USA) che si manifesta soprattutto con sintomi psichici quali un forte e costante desiderio di assumere la sostanza, crisi demotivazionale, forte irritabilità ed aumento dell'aggressività, oltre che disfunzioni nella capacità di giudizio. Nel 2006 in Italia il 9,4% dei soggetti in trattamento per consumo problematico di sostanze psicoattive illegali ha come sostanza primaria la cannabis; la quota di consumatori che si sono rivolti per la prima volta ai servizi sanitari per disturbi correlati all'uso di cannabis è pari al 20%. Il consumo di cannabis ha effetti molto gravi in età adolescenziale: studi recenti confermano che le alterazioni conseguenti all'uso di cannabis alterano la capacità dei neuroni di svilupparsi in maniera appropriata, con il risultato che il cervello di un adulto che da adolescente ha consumato cannabis, risulta più vulnerabile ed esposto all'insorgere di disturbi mentali (depressione, psicosi e disturbi affettivi). Il rischio di psicosi fra gli assuntori regolari di cannabis risulterebbe incrementato fino al 200% rispetto ai non assuntori. L'effetto sarebbe proporzionato alla dose. In media si può parlare di circa il 40% in più di rischio (Lancet 27/7/2007).

Effetti immediati
Euforia
Rilassamento
Alterazione delle percezioni sensoriali e temporali
Ilarità

Effetti a breve termine
Accelerazione del battito cardiaco
Dilatazione delle pupille e arrossamento degli occhi
Incremento dell'appetito
Secchezza della bocca, aumento della sete, nausea
Subentra un deficit di attenzione e la difficoltà a coordinare i movimenti; è molto pericoloso mettersi alla guida per il rallentamento dei tempi di reazione e di coordinazione dei movimenti
Dosi molto alte di cannabis possono provocare ansietà, panico e sfociare in episodi psicotici

Effetti a lungo termine
Sviluppo dipendenza
Sindrome amotivazionale: perdita di interesse, apatia, perdita delle motivazioni al lavoro, spossatezza ecc.
Il fumo di cannabis contiene il 50% in più di catrame rispetto al fumo di sigaretta, esponendo i consumatori ad un maggiore rischio di cancro polmonare e ad altre patologie del sistema respiratorio.
La cannabis compromette la capacità di difesa del sistema immunitario dei polmoni di respingere alcune infezioni.
L’assunzione di cannabis durante la gravidanza può compromettere lo sviluppo e danneggiare il cervello del feto.
Recenti studi hanno avvalorato l’ipotesi che l’uso di cannabis possa costituire un fattore di rischio per lo sviluppo di disturbi mentali in soggetti vulnerabili. In particolare la skunk, un potente tipo di cannabis con alto contenuto di THC diffuso nel Regno Unito, provoca disturbi paranoici e schizofrenici.

approfondimenti per operatori

copertina scheda
Testi base gentilmente forniti da:
NIDA
National Institute on Drug Abuse – USA

Traduzione e adattamento italiano a cura di:

Dipartimento delle Dipendenze
Azienda ULSS 20 Verona
Programma Regionale sulle Dipendenze, Regione del Veneto.
Direttore scientifico: dott. Giovanni Serpelloni
download: MARIJUANA.pdf



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