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20-05-2016
Councelling educativo: un efficace supporto per smettere di fumare
Fonte: Addiction
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Titolo originale e autori: Borrelli B, McQuaid EL, Tooley EM et al. Motivating parents of kids with asthma to quit smoking: the effect of the teachable moment and increasing intervention intensity using a longitudinal randomized trial design. Addiction, 2016 May 17.-


In letteratura è noto come l’esposizione al fumo passivo contribuisca ad incrementare il rischio di asma. Affrontare la questione del fumo passivo come un fenomeno a sé stante accresce la probabilità che i genitori continuino a fumare, riduce la probabilità che si sostenga la riduzione del fumo passivo ed aumenta il rischio che i figli a loro volta inizino a fumare.
Questo nuovo studio condotto da ricercatori statunitensi su 341 genitori di bimbi asmatici e 219 genitori di bimbi sani ha un duplice obiettivo: in primo luogo verificare se feedback sugli effetti del fumo passivo sui figli offerti durante brevi periodi di councelling educativo possano contribuire a far smettere i genitori di fumare; in secondo luogo, valutare se interventi educativi più intensi possano produrre risultati migliori in termini di cessazione del fumo.
Rispetto al primo obiettivo sono state implementate due visite a domicilio finalizzate a trasmettere informazioni rispetto all’asma e al benessere dei figli, un’intervista motivazionale per sollecitare a smettere di fumare e feedback sugli effetti del fumo passivo sui figli. Per raggiungere il secondo obiettivo, sono stati coinvolti in uno studio randomizzato e suddivisi in due gruppi i genitori di bimbi asmatici: 171 genitori hanno seguito il modello noto come “processo di adozione di precauzioni” (6 telefonate di counselling educativo sul tema dell’asma); 170 genitori hanno seguito invece il “processo di adozione di precauzioni rinforzato” (6 telefonate di counselling educativo sul tema dell’asma, accompagnate da ripetuti feedback sugli effetti del fumo passivo sui figli).
Dai risultati è emerso come i genitori di bambini asmatici mostrassero una doppia probabilità di smettere di fumare a due mesi dalle visite domiciliari. Inoltre, i genitori che hanno partecipato all’intervento educativo rinforzato hanno mostrato maggiori probabilità di smettere di fumare ed esiti migliori in termini di fumo passivo rispetto ai genitori che hanno partecipato all’intervento educativo classico.
"Nonostante il nostro campione mostrasse un'alta prevalenza di fattori di rischio tipicamente associati alla difficoltà di smettere di fumare come la bassa scolarità, il basso reddito, madri single – sottolinea Borrelli, team leader della ricerca – sono stati raggiunti tassi di cessazione di fumo due-cinque volte superiore alla scelta spontanea di smettere di fumare. Emerge comunque la necessità di individuare interventi educativi efficaci per far smettere di fumare i genitori di bambini sani.


Redattore: Staff Dronetplus
Indirizzo: www.dronetplus.it
Email: info@dronet.org
 

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