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03-09-2014
Venezia, in continuo aumento la potenza della cannabis negli ultimi quattro anni
Fonte: Drug Test Anal.
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Titolo originale e autori: Zamengo L, Frison G, Bettin C, Sciarrone R. Cannabis potency in the Venice area (Italy): Update 2013.-Drug Test Anal. 2014 Jul 28.


Pubblicati nella rivista Drug Testing and Analysis i dati sulle percentuali di principio attivo della cannabis, il tetraidrocannabinolo (THC), risultate in aumento nei reperti sequestrati nella provincia di Venezia.
L’aumento nella cannabis del tenore di principio psicoattivo THC, rappresenta una tendenza osservata in diversi paesi nel mondo, con conseguenti preoccupazioni circa il potenziale aumento di sintomi sui consumatori, quali ansia, depressione, psicosi, nonché il rischio di sviluppare dipendenza ed effetti negativi sul sistema respiratorio e cardiovascolare. L’assunzione di cannabis durante l’adolescenza, inoltre, interferisce con la regolare maturazione del cervello, ancora in fase di sviluppo e alte concentrazioni di THC possono produrre effetti dannosi ancora più severi. Pertanto il monitoraggio della potenza della cannabis e dei suoi derivati, rappresenta un’importante attività per aumentare la consapevolezza della pericolosità di tali prodotti ed intervenire con campagne di prevenzione opportune.
Il Laboratorio di Igiene Ambientale e Tossicologia Forense – LIATF di Venezia, si occupa di monitorare il tenore di principio attivo della cannabis e dei suoi derivati da diversi anni e il recente studio va ad aggiornare precedenti dati, pubblicati nel 2013. Gli autori descrivono i risultati delle determinazioni analitiche effettuate su circa 1000 prodotti di cannabis sequestrati nel 2013 nella zona di Venezia. Rispetto al 2012, nel 2013 è stato osservato un aumento significativo del contenuto di THC, sia nella marijuana (il derivato erbaceo della cannabis) che è passata dal 7,6 al 9,4% (+24,6% sui valori mediani) che per la resina di cannabis passata dall’8,8 al 9,7% (+9,7%), confermando la tendenza di aumento della potenza della cannabis, già registrata nel periodo 2010-2012. Inoltre è stata confermata una significativa tendenza alla diminuzione del tenore di cannabidiolo (CBD), un cannabinoide che sembrerebbe contrastare gli effetti del THC, promuovendo un effetto antipsicotico. Questo risultato in particolare, supporterebbe la tendenza generale alla coltivazione di cannabis per produrre derivati ad alta concentrazione di THC e basso CBD con conseguenze sempre più critiche per la salute dei consumatori. L'aumento delle concentrazioni di THC nel corso del tempo potrebbe anche spiegare, riportano i ricercatori, i significativi aumenti di ingressi al pronto soccorso da parte di soggetti che riferiscono l'uso di marijuana nonché l’incidentalità stradale. Resta pertanto di cruciale importanza continuare a monitorare la composizione della cannabis e dei suoi deriviati nei prodotti circolanti sul territorio.
Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: www.dronet.org
Email: info@dronet.org
 

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