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28-09-2012
Uso di cannabis e pensiero suicidario, dall’Australia nuove evidenze scientifiche
Fonte: The University of Melbourne
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Titolo originale e autori: van Ours J.C., Williams J., Fergusson D. et al. Cannabis use and suicidal ideation, The University of Melbourne, Department of Economics, Research Paper Number 1155, August 2012-


Il suicidio rappresenta la seconda causa di morte, a livello mondiale, tra gli adolescenti di età compresa tra i 10-24 anni. Negli Stati Uniti, ad esempio, il 16% degli studenti delle scuole superiori ha riferito di aver preso seriamente in considerazione di tentare il suicidio nell'ultimo anno, l'8% ha riferito di aver tentato il suicidio almeno una volta durante lo stesso periodo, mentre il 2% ha provato a suicidarsi ed è stato ricoverato per cure mediche. Parallelamente, negli ultimi 30 anni nei paesi sviluppati è aumentato significativamente il numero di adolescenti che utilizzano cannabis. Ci sono prove crescenti che l'uso precoce di cannabis aumenti il rischio di dipendenza, l'abbandono scolastico precoce e possa causare psicosi, mentre è meno chiaro il legame con il comportamento suicidario.
Un team di ricercatori australiani ha utilizzato i dati di uno studio longitudinale (Christchurch Health and Development Study) riferiti ad una coorte di nascita di bambini nati nel 1977 in Nuova Zelanda, al fine di stabilire se esiste una relazione causale tra l’uso di cannabis e il pensiero suicidario. Nello specifico, i dati esaminati si riferiscono a 938 giovani intervistati 6 volte nel periodo compreso tra i 15-30 anni. Nel campione esaminato risulta che il 38% delle femmine e il 31% dei maschi ha avuto pensieri suicidari; l’età media di insorgenza di tali pensieri è di 17 anni per le femmine e 18 anni per i maschi.
La probabilità di avere tali pensieri nei consumatori giornalieri di cannabis è del 74,4% per le femmine e del 51% per i maschi rispetto ai non consumatori, rispettivamente il 35% e il 25,5%. Dall’analisi emergono due risultati principali molto importanti. In primo luogo, dopo aver considerato il rapporto endogeno tra consumo di cannabis e pensiero suicidario, emerge che l'uso ripetuto più volte in una settimana di cannabis porta al pensiero suicidario in maschi vulnerabili, mentre nelle femmine non emerge una relazione significativa. In secondo luogo, non emergono evidenze scientifiche che dimostrino che il pensiero suicidario porti all’uso di cannabis. Inoltre, quanto prima occorre l’uso intenso di cannabis e tanto maggiore è la frequenza d’uso, tanto più velocemente i consumatori vulnerabili iniziano ad avere pensieri suicidari.
Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Programma Regionale sulle Dipendenze
Email: info@dronet.org
 

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