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18-07-2012
DPA e società scientifiche: un documento per chiarire i danni della cannabis sulla salute, gli usi medici e quelli impropri
Fonte: Dipartimento Politche Antidroga
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Il Dipartimento Politiche Antidroga assieme a 18 presidenti delle più importanti Società Scientifiche italiane vogliono fare chiarezza sui danni della cannabis e dei suoi derivati e sulla confusione mediatica che spesso attorno a questi temi esiste. Per questo è stato predisposto un documento chiaro e sintetico dal titolo: “CANNABIS E SUOI DERIVATI: alcuni elementi di chiarezza su danni alla salute, l’uso medico dei farmaci a base di THC, la coltivazione domestica e l’uso voluttuario”.
Per quanto riguarda i principali effetti della cannabis lo statement evidenzia e chiarisce che la cannabis e i suoi derivati (hashish, olio di hashish ecc.) sono sostanze stupefacenti da considerare tossiche e pericolose per l’organismo ed in particolare per le alterazioni che sono in grado di creare sulle funzioni neuropsichiche, i processi cognitivi, i riflessi la vigilanza e il coordinamento psicomotorio. I principi attivi della cannabis, infatti, sono in grado di produrre nel tempo alterazioni della memoria, delle funzioni cognitive superiori quali l’attenzione, compromettendo quindi l’apprendimento e i tempi di reazione. Queste sostanze, tanto più se usate precocemente e costantemente, sono in grado di compromettere inoltre il fisiologico sviluppo del cervello negli adolescenti, di dare dipendenza e di aumentare il rischio di incidenti stradali, lavorativi e di esplicitazione di comportamenti antisociali e criminali. Le Società scientifiche, ne sconsigliano quindi esplicitamente qualsiasi uso di tipo voluttuario.
Quanto all’uso medico dei farmaci a base di THC, per l’uso dei quali non vi è alcuna preclusione ideologica ma solo rigore scientifico, tutte le maggiori società scientifiche mediche e farmacologiche italiane sono state concordi nel definirli farmaci di seconda scelta escludendo, per altro, la possibilità di qualsiasi autogestione di essi da parte del paziente, oltre che escludere anche la possibilità della coltivazione domestica della pianta di cannabis in quanto giudicata, oltre che illegale, pericolosa da un punto di vista medico per l’impossibilità di attuare i necessari controlli sulla qualità del prodotto, la sua stabilità e soprattutto la quantità assunta e le eventuali altre finalità, quale la cessione illegale.
“ Mi fa molto piacere che le maggiori società scientifiche si siano espresse cosi chiaramente su questi temi – ha dichiarato Giovanni Serpelloni, capo del DPA - è un segnale molto positivo che testimonia un alto senso di responsabilità a cui spero consegua un cambio culturale anche nella società civile e politica, privilegiando un approccio scientifico e non ideologico rispetto, da una parte, all’argomento della droga proveniente dalla criminalità organizzata e, dall’altra, all’uso medico di alcune sostanze stupefacenti (cose ben diverse). Questi chiarimenti anche a livello di comunicazione, come tutti sappiamo, hanno forti ricadute comportamentali in ambito sociale e sanitario. Proprio riguardo al consumo voluttuario ed illegale di cannabis, al suo utilizzo e agli effetti medici dei farmaci a base di THC, spesso si crea confusione, soprattutto nelle giovani generazioni, creando false rassicurazioni relativamente alla pericolosità legata all’uso di tali sostanze stupefacenti facendo diminuire quindi un importante fattore di protezione e cioè la percezione del rischio. Proprio per questo all’interno del documento sono state inserite una serie di informazioni e raccomandazioni importanti rivolte alle organizzazioni sanitarie e ai professionisti a vario titolo coinvolti nella messa a disposizione, prescrizione, uso e controllo di questi farmaci ed in particolare da un punto di vista medico. Infine le società scientifiche insieme al DPA sconsigliano fortemente, al pari di tutte le altre sostanze stupefacenti, qualsiasi assunzione per finalità voluttuarie della cannabis e dei suoi derivati”.

Questo elenco l’elenco delle Società scientifiche che hanno aderito.

- Eugenio Aguglia
Presidente Società Italiana di Psichiatria – SIP
- Pietro Apostoli
Presidente Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale – SIMLII
- Paolo Arbarello
Presidente Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni - SIMLA
- Elisabetta Bertol
Presidente Associazione Scientifica Gruppo Tossicologi Forensi Italiani – GTFI
- Amedeo Bianco
Presidente Federazione Nazionale Ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri – FNOMCeO
- Giovanni Biggio
Presidente della Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia – SINPF
- Luigi Canonico
Presidente Società italiana di Farmacologia – SIF
- Giorgio Carbone
Presidente Società Italiana di Medicina d’Emergenza-Urgenza - SIMEU
- Ivo Casagranda
Presidente Academy of Emergency Medicine and Care – AcEMC
- Enrico Cherubini
Presidente Società Italiana di Neuroscienze - SINS
- Annalisa Cogo
Presidente Società Italiana Pneumologia dello Sport – SIP Sport
- Giancarlo Comi (assenso informale in attesa di conferma formale)
Presidente Società Italiana di Neurologia - SIN
- Claudio Cricelli
Presidente Società Italiana di Medicina Generale - SIMG
- Silvio Garattini
Direttore Istituto di Ricerche Mario Negri - IRMN
- Carlo Locatelli
Presidente Società Italiana di Tossicologia - SITOX
- Vito Aldo Peduto
Presidente Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva - SIAARTI
- Alberto Giovanni Ugazio
Presidente Società Italiana di Pediatria - SIP
- Francesco Violi
Presidente Società Italiana di Medicina Interna - SIMI

Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Programma Regionale sulle Dipendenze
Email: info@dronet.org
 

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