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10-06-2009 Donne, carcere e droga
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Fonte: Substance Abuse Treatment, Prevention, and Policy
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La presenza femminile tra i detenuti nelle carceri americane a partire dagli anni ’90 è cresciuta con un tasso percentuale doppio rispetto a quello maschile, rappresentando il 12,7% nel 2005, spesso per reati correlati all’uso e al traffico di droga. Il carcere e l’uso di droghe rappresentano stigma sia per gli uomini che le donne, ma quest’ultime risultano più penalizzate e incontrano grandi difficoltà nel processo di reinserimento ed integrazione nella comunità.
Uno studio condotto dall’Università di San Francisco e pubblicato su Substance Abuse Treatment, Prevention, and Policy, attraverso interviste semi-strutturate a donne che sono state in carcere negli ultimi 12 mesi per reati legati alla droga e con problemi di dipendenza, ha esaminato le principali difficoltà che le ex-detenute incontrano nel processo di reintegrazione sociale nella comunità di riferimento. L’analisi ha identificato tre aspetti principali del processo di reintegrazione fortemente influenzati dallo stigma sociale: trovare casa e lavoro, l’accesso ai servizi di trattamento, il rapporto con la famiglia e la comunità.
Il risultato è che spesso queste persone anziché reinserirsi nel contesto sociale e produttivo, tendono a emarginarsi e a reiterare i reati per droga, poiché anche l’accesso ai servizi sociali e sanitari è ridotto e viene ostacolato dallo stigma e dalla percezione di appartenere ad un gruppo “indesiderato”.
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Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Programma Regionale sulle Dipendenze
Email: info@dronet.org
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