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19-12-2008 Sindrome Fetale Alcolica: manuale di aggiornamento
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Fonte: National Drug Policy. Foto: a dx cervello di bambino sano di 6 settimane, sx bambino con FASD
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Il National Drug Policy del New Zealand propone una nuova pubblicazione in merito al Disturbo dello Spettro Fetale Alcolico (FASD), una classificazione utilizzata per descrivere uno spettro di manifestazioni cliniche caratterizzate da anomalie congenite fisiche e neurocomportamentali che conseguono all’assunzione eccessiva di alcol da parte della madre durante la gravidanza. Gli elementi che lo caratterizzano includono anomalie cranio-facciali, disfunzioni del sistema nervoso centrale, un ritardo della crescita pre e post-natale del bambino.
La pubblicazione “Fetal Alcohol Spectrum Disorders: Systematic reviews of prevention, diagnosis and management" offre un’esauriente rassegna della letteratura valutando l’efficacia delle strategie per la prevenzione della diffusione di questa patologia, ed esaminando gli esiti degli interventi di prevenzione e screening prenatale della FASD, l’idoneità degli strumenti di diagnosi e di screening post-natale, l’efficacia delle cure rivolte ai pazienti affetti da tale patologia.
La prevenzione primaria rivolta alla popolazione generale rappresenta uno strumento fondamentale per contrastare la diffusione della FASD; utilizzando strumenti come le campagne di informazione o opuscoli informativi rivolti alle donne in gravidanza, si contribuisce alla diffusione di informazioni sui rischi che comporta l’assunzione di alcol durante la gravidanza. Gli interventi di prevenzione secondaria e terziaria coinvolgono donne in gravidanza e prevedono screening e diagnosi precoce, oltre al trattamento nei casi ad alto rischio di FASD.
Gli strumenti di screening post-natale sono utilizzati per individuare le persone potenzialmente affette da FASD. Gli approcci diagnostici sono molto simili tra loro e valutano l’abuso materno di alcol durante la gravidanza, la presenza di caratteristiche facciali anomale, ritardi della crescita e difficoltà comportamentali e di apprendimento. Le difficoltà maggiori si riscontrano nel diagnosticare i casi meno gravi, ad esempio bambini che soffrono di disabilità significativa in seguito all’esposizione prenatale all’alcol, ma che non rientrano nei criteri di diagnosi della Sindrome Fetale Alcolica.
Emerge infine un ampio consenso sulla necessità di istituire gruppi multidisciplinari di esperti composti di pediatri, psicologi, psichiatri, terapisti occupazionali e logopedisti, al fine di assicurare una assistenza ottimale ai pazienti affetti da FASD, dal momento che le disabilità possono variare significativamente e ciascun paziente necessita di programmi di assistenza personalizzati.
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Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: Programma Regionale sulle Dipendenze
Email: info@dronet.org
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